Volver - Almodovar

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esteriade
00giovedì 25 maggio 2006 10:34
Credo di aver visto quasi tutti i film di Almodovar, e comunque tutti quello che ho visto sono grandi film, secondo me.
Storia, sceneggiatura di qulità, cura dei particolari, fotografia, cast: alla fine del film restavo sempre con un qualcosa addosso.

hmmm...stavolta no.
E' uno dei preferiti al festival di Cannes, ma a me ha deluso.

Lo spunto è interessante.
Volver ("tornare"), è una storia ellittica, con un finale che potrebbe rappresentare uno spiraglio nel circolo vizioso in cui le donne del film sembrano intrappolate, pur nell'essere contemporaneamente la ricongiunzione degli anelli della catena generazionale.
Sullo sfondo, ma non privo di rilevanza sulla storia, l'ambiente sociale tradizionalista di un piccolo paese in cui la comunità è "grande fratello", ma anche rifugio.

Quello che forse funziona poco in quest'ultimo di Almodovar è il fatto che tanti ingredienti interessanti siano stati poggiati sul film, senza energica mescolatura.
e l'effetto che mi è rimasto è stato troppo superficiale.

newat49
00mercoledì 30 agosto 2006 16:17
Per nulla d'accordo. Un Almodovar maturo, che finalmente non ha bisogno di stupire per raccontare una storia.
Storia molto ben giocata tra il fantastico e il reale, sceneggiata benissimo e magistralmente recitato.
Film dell'anno insieme a quello di W.Allen (Check point se non erro)
esteriade
00mercoledì 30 agosto 2006 16:23
e quando mai siamo d'accordo io e te? :-))

Di Almodovar m'è sempre piaciuto che non ha mai raccontato per stupire: una delle qualità che più gli riconosco è il saper trattare le storie talmente da dentro da rendere intimo e dunque "normale" e pacato qualunque sentimento.

Non ho visto il film di Allen, ma questo di Almodovar film dell'anno... noooo... ha fatto di "troppo meglio" :P

newat49
00mercoledì 30 agosto 2006 17:20
Allora vai a vedere Time del coreano ...(e chi se lo ricorda?) quando esce dalle tue parti. L'ho visto in anteprima a Milano.
Storia sull'identità. Che cos'è l'identità? Un volto? E se cambi faccia che succede? Interessante. Ti piacerà. Magistrali i non-dialoghi dei personaggi.
esteriade
00mercoledì 30 agosto 2006 21:55
Kim Ki - duk
si chiama così il regista coreano di Time.

E' anche il regista di Ferro 3 - La casa vuota (e se non l'hai visto, Fabio, sei vivamente pregato di prendere il dvd e incollarti davanti allo schermo)

Ho visto oggi la locandina tra i "prossimamente" del mio cinema aquilano preferito (l'unico rimasto in centro, dei cinema storici della città, e senza multisala e con le poltroncine non spaziali :D )... e non me lo perderò... ;)
newat49
00giovedì 31 agosto 2006 09:15
Ah, ora capisco!
Ferro 3 mi era piaciuto da impazzire. Sono uscito pensando che quella storia avrei voluto scriverla io. Bellissimo! Time non è dello stesso livello, e lo posso dire in tutta tranquillità, dato che non avendo io collegato i due sono andato a vederlo senza aspettarmi nulla, quindi nelle migliori condizioni di ascolto.
Time è un film interessante, che fa riflettere.
Ferro 3 è un capolavoro, un'opera da maestro.

Formidabile quindi questo regista che si interroga sui fondamentali delle nostre presunte identità: la casa, la faccia.
esteriade
00sabato 2 settembre 2006 01:49
si dovrebbe aprirgli un thread apposito, ma tanto qui facciamo un po' come ci pare :D ...

L'ho visto Time, Fabio...e...serve che te lo dica?

Voglio un parco di sculture come quello, sotto casa mia... con lo stesso mare, le stesse maree...

Non è come Ferro 3, ma anche questo film è una gran bella perla.


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