Raramente leggere un libro di poesie mi è stato "divertente" e rilassante. Anche quando strepitosi, solitamente i versi richiedono una concentrazione particolare e una specie di predisposizione d'animo per poterli cogliere a pieno.
Un Deca sul bancone fa questo: con una semplicità disarmante riesce a predispormi d'animo e farmi godere dei versi senza che neppure me ne accorga.
Normalmente capita con la narrativa che non si riesca a mollare il libro, girando con foga la pagina per vedere come prosegue la storia. Le poesie sono entità singole, intense ma brevi; se ne può leggere una, poi lasciare il libro, tornarci in un altro momento e leggerne un'altra. Un Deca sul bancone io non sono riuscita a metterlo giù se non con certo rammarico dopo aver letto l'ultima poesia.
Corrado Guzzon che è l'autore delle poesie di Un Deca, si dice bukowskiano...io direi che è spudoratamente guzzoniano... ma sofismi a parte, se si ha voglia di un po' di poesia scritta bene e con un piacere che è a dir poco contagioso, a me questo sembra il libro giusto.