cattleia
00mercoledì 29 marzo 2006 15:14
Premetto che compro sempre meno libri in libreria.
Ormai i miei fornitori sono le bancarelle a due o tre euro.
Ho scoperto questo sorprendente autore di storie surreali - il mio pane - scritte in un linguaggio fiabesco-poetico, ambientate per lo più in una pianura Padana irreale o sulle Alpi. Ha qualcosa di Buzzati, ma più bizzarro e innovativo, e anche qualcosa che ricorda gli scenari incantati del vecchio West di Ambrose Bierce, con annessi lupi mannari e mutanti.
La riflessione che mi sorge spontanea è questa: se un autore così bravo e geniale finisce su una bancarella (la casa editrice non l'ho mai sentita, la Granata, non so se esista ancora), come diavolo faremo mai noi, autori più o meno normodotati a farci conoscere?
E' un po' come la storia dei giovani disoccupati che hanno davanti i disoccupati cinquantenni, quando vedranno luce?