Manca qualcosa...

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Mahari
00domenica 19 febbraio 2012 03:45
Riflessione
Ci pensavo leggendo tutto il Forum. E dicevo tra me e me: manca uno spazio dedicato a...non saprei bene come definire la cosa.

Uno spazio che ci permetta di esprimere i nostri sentimenti,se così si può dire, sempre inerenti il mondo della scrittura, intendo.

Si parla tanto di cose tecniche, ma alla fine, oltre ai sentimenti e alle storie dei nostri personaggi, ci siamo anche noi.Siamo anche noi "personaggi" con diritto di cittadinanza.

Per fare un esempio, sto passando un periodo in cui sono piena di idee, di trame, di link mentali, ma non ho voglia di scrivere nulla...c'è una pigrizia estrema a passare tutto su "carta". Vi capita mai?

Oppure, spesso, quando scrivo, sono troppo perfezionista, potrei lasciar correre certe ricerche del verbo/sostantivo/avverbio "giusto", specie per quando "collaboro". Questa cosa mi sfinisce. Vi capita mai bis?


LFK
00domenica 19 febbraio 2012 04:22
Re: Riflessione
Penso di capire cosa intendi per un semplice motivo: ho portato avanti tre romanzi in tre modi diversi:

1.
Scrivo la storia, stilo la scaletta, creo il sommario-capitoli, ne descrivo sinteticamente il contenuto.
Risultato: è tutto ancora fermo così. La storia c'è, è completa per grandi linee, ma non riesco a portarla avanti.

2.
Scrivo la storia e comincio a scriverla. La porto avanti facendola nascere già perfetta, cercando i tempi, i verbi, i sostantivi giusti.
Risultato: è lenta, macchinosa, non va avanti. Mi sono perso nella forma e sto perdendo la storia.

3.
Scrivo la storia, la scrivo. Scorro senza pensare troppo a "d" eufoniche, verbi ripetuti, espressioni stupide (per il cancello in ferro battuto, ad esempio, usai l'espressione "cancello con i ghirigori che non mi piacciono"). Poi una volta finito lo perfezionerò.
Risultato: in un mese l'ho terminato, 250 pagine circa, e adesso sono a pagina 22 del perfezionamento. Paesaggi, situazioni, emozioni... sto inserendo ciò che con la fretta ho omesso per stare dietro alla storia.

Ora, io personalmente non so quale sia il metodo migliore, ma sicuramente nel terzo ho trovato il modo di scrivere velocemente e senza perdere per strada pezzi di storia. E senza perdere l'entusiasmo, cosa importante quando si scrive. Il problema di questo metodo però è che ora vorrei riprendere e completare gli altri due romanzi.
Poi, dato che ci siamo, io ho qualcosa che forse è normale all'inizio: non ho un genere. I miei racconti in uscita (presumo ad aprile) trattano paranormale, surreale, ma anche vita vera reinterpretata. Il romanzo che ho concluso non ha niente di paranormale, è una sorta di thriller, o giallo al contrario (il crimine visto dalla parte del criminale e non dell'ispettore). Gli altri due trattano invece uno di paranormale (uno si, ogni tanto) e di surrealtà (intesa come ipotesi strampalata su ciò che sappiamo e su ciò che ci viene nascosto dai potenti).
Ecco, questo è il mio attuale cruccio, non so da che parte stare, alla fine.

Credo, per rispondere alla tua domanda, che la cosa migliore sia quella di scrivere di getto per non perdere la voglia di farlo. Anche io ho tante idee ma non posso metterle tutte per iscritto. Quando vado a letto, se non ho altro da fare (o se l'ho già fatto), le ripasso tutte per tenerle vive e averle pronte da buttare giù. E poi sai, secondo me è meglio iniziare a scrivere, poi ti viene la voglia. Io a volte butto giù dialoghi come mi vengono, riflessioni, poesie. Uso anche il blog per questo e dopo che ho finito un articolo del blog ho la smania di aprire il mio file e proseguire il romanzo, o scrivere un racconto... è come le ciliegie: basta mangiarne una, due, tre... sei... dodici... ventiquattro... e via dicendo... [SM=g20549] [SM=g7340] [SM=g7340] [SM=g7340] [SM=g7388] [SM=g7340] [SM=g1763827]
cattleja
00domenica 19 febbraio 2012 18:16
Hai toccato sul vivo! E' vero, manca un settore specifico dedicato alla nascita di un'idea, cosa viene prima del parto, l'incubazione di una storia e tutto quanto le ruota intorno. E' vero, si rischierebbe di socnfinare troppo nel personale e nello specifico e di toccare corde troppo private, però, siamo o non siamo un gruppo di scrittura?
Ci fu una volta in cui, agli albori del gruppo, me ne uscii a parlare di un a delusione nell'ambito di u n concorso, insomma, non proprio, sarebbe troppo lungo spiegare. Lo ammetto, forse il mio aveva troppo il sapore di uno sfogo, e comunque fui rimessa in riga e dopo è sempre stato ribadito che il personale qui non deve entrare.
Però, se questo personale riguarda troppo da vicino i processi di scrittura si dovrebbe pur trovare una scappatoia...
(Ipanema)
00lunedì 20 febbraio 2012 17:12
ma quello che manca, ragazzi lo sapete, potete metterlo voi!
Io ho problemi serissimi con il pc. Il mio hard disk è nuovamente definitivametne rotto, deve partire domattina per la casa madre, dove sarà nuovamente ripristinato, e risistemata la sua verginità (l'hd appunto!)

per cui non so tra quanto tempo potrò tornare operativa.

aprite un thred "Sulla nascita di un'idea" e mettetela in "varie ed eventuali". ci penserò in seguito a metterla nell'area giusta.

Qui, lo sapete, siete in sezione Open!
a.
Lucia@fiaeforum
00lunedì 20 febbraio 2012 17:49
Re: Riflessione
Mahari, 19/02/2012 03.45:

Ci pensavo leggendo tutto il Forum. E dicevo tra me e me: manca uno spazio dedicato a...non saprei bene come definire la cosa. Uno spazio che ci permetta di esprimere i nostri sentimenti,se così si può dire, sempre inerenti il mondo della scrittura, intendo. Si parla tanto di cose tecniche, ma alla fine, oltre ai sentimenti e alle storie dei nostri personaggi, ci siamo anche noi.Siamo anche noi "personaggi" con diritto di cittadinanza. Per fare un esempio, sto passando un periodo in cui sono piena di idee, di trame, di link mentali, ma non ho voglia di scrivere nulla...c'è una pigrizia estrema a passare tutto su "carta". Vi capita mai? Oppure, spesso, quando scrivo, sono troppo perfezionista, potrei lasciar correre certe ricerche del verbo/sostantivo/avverbio "giusto", specie per quando "collaboro". Questa cosa mi sfinisce. Vi capita mai bis? Bella l'idea di mettere, nero su bianco, le nostre idee magari anche quelle più nascoste. Una specie di blog per quelli che il blog non ce l'hanno

Per quello che sti sta capitando ti comprendo perché un periodo di  riflessione ( tante idee e poca voglia di concretizzarle su una pagina di word o su un foglio di carta) credo sia fisiologico e appartenga a un po' tutti noi. A me è capitato quest'estate, probabilmente perché pressata da urgenze concrete, pratiche ( ultima di tutte un trasloco! ); non avevo, forse, la serenità e la lievità mentale per mettermi a scrivere. Ma se la passione c'è ( e nel tuo caso, pur non conoscendoti, credo che la passione ci sia eccome! ) la voglia di scrivere ritorna.
Un po' come appendere a un chiodo una bicicletta: nel momento in cui decidi di rimontare in sella tutto ritorna al proprio posto, come per magia.
Buone cose e buona serata

  
LVB
00venerdì 2 marzo 2012 04:58
mi capitano sì le cose che hai scritto, mahari, ma riconduco tutto ad una sola parola: pigrizia [SM=g7301] ovviamente parlo solo per me, visto che il topic è sull'esperienza personale (magari si può semplicemente "prendere" questo, rinominarlo e spostarlo in area privata).
purtroppo sono una persona pigrissima, cosa che mi caratterizza un po' in tutto, sia in cose "morali" come l'adempimento del dovere, sia - ebbene sì - anche nel fisico: vi dico solo che per pigrizia iniziai a muovere le labbra il meno possibile, ormai parlo a bocca socchiusa e sembro una ventriloqua [SM=g7405]
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