La fiamma sul ghiaccio

Premevo per entrare pur di parlare di questo film.
Forse non dirà nulla di particolare a qualcuno (il solito film sulle passioni tra psicotici, tipo Gli amanti di Pont-neuf, Adele H., Passione d'amore, Davide e Lisa ecc. ecc., la letteratura cinematografica è fiorentissima nel campo) ma, sapete quando si dice che anche un film può darti una mano.
Insomma, un poco mi ci sono rispecchiata.
In modo meno estremo, attenzione. Del resto, un film deve contenere situazioni d'urto, altrimenti non viene recepito.
Parla del contatto, per assurdo anche perchè è un film, tra un malato di autismo, sindrome di Asperger e quindi incapace di dare e recepire emozioni e una clochard con problemi di incontinenza emotiva. Due mondi opposti e proprio per questo in rotta di collisione.
Bravissimi i due interpreti - lei, anche se un po' troppo bella e curata per essere una clochard, mi ha ricordato la Masina di "le notti di Cabiria", Raoul Bova sorprendentemente bravo, non credevo, un poco sulla falsariga di Rain Man ma meno spinto, è veramente credibile come autistico pieno di tic e ordini interiori.
Era tanto che non subivo una catarsi cinematografica, dai tempi di "Incompreso", ossia circa quarant'anni or sono. C'è da dire che ultimamente sono molto scettica sul cinema, non mi piace quasi nulla di quello che passano e questo film è stato tutto un brivido.