Inland Empire di David Lynch

!72 minuti e ne ho tratto poco più che un forte mal di testa. Pur adorando il modo di far cinema di Lynch, a questo giro non posso non prounciarmi con una stroncatura: come tutti i film di Lynch, ci si dividerà tra chi lo considera un capolavoro assoluto e chi lo considera un insensato puzzle di immagini. Il cinema di Lynch è molto legato alla percezione dello spettaore in termini emozionali, alle suggestioni che riesce a trasmettere, più che alla trama o alla consistenza della sceneggiatura, e stavolta ho sentito più che altro confusione. Un poco di angoscia qua e là, un paio di momenti di divertimento, qualche colpo di genio che non poteva mancare da uno come Lynch (le scene coi conigli, altri brevi clip), ma il tutto diluito in un indigeribile (per me) chaos di immagini e clip in digitale mescolati con un criterio che, se c'è, è troppo ben nascosto. Bella la colonna sonora, buone anche le interpretazioni. Spiazzante, certamente da vedere almeno per curiosità (e a molti piacerà un sacco, credo). Un modo di far cinema che, come ogni cosa, può mostrare dei limiti: per dirla papale papale, il Nostro a mio parere l'ha fatta un po' fuori dal vaso. Ovvio che me lo rivedrò (ho rivisto tutti i film di Lynch almeno 3 volte, sia mai che questo si risollevi alla terza visione).