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Il PUBBLICO E' STANCO, EVVIVA X FACTOR ABBASSO SANREMO!

Ultimo Aggiornamento: 24/02/2009 09:49
19/02/2009 16:31
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Sanremo, il pubblico è stanco. Ma il meno peggio resta X-Factor
di Serena Danna
Pagina: 1 2 di 2


commenti - | | 18 febbraio 2009

SONDAGGIO / Preferisci Sanremo o X-Factor?


Ecco il quadro del nostro sondaggio: il pubblico del Sole-24 ore.com tendenzialmente non ama i programmi musicali italiani, ma se proprio deve scegliere tra Sanremo e X-Factor, non ha dubbi: meglio il talent show di Raidue che il cimitero della canzone italiana di Raiuno.

Tanto, troppo è stato detto sul Festival, arrivato quest'anno alla sua cinquantanovesima edizione; al contrario, il programma che ha lanciato lo scorso anno la cantante Giusy Ferreri, si sta rivelando sempre di più un fenomeno mediatico interessante.

Partito quasi in sordina come ennesimo programma a metà tra talent e reality show, dopo il successo di Amici di Maria de Filippi e i fallimenti di Operazione Trionfo e Musical Farm, il programma, che vede la partecipazione di aspiranti cantanti divisi in tre categorie (dai 16 ai 24 anni, 25 anni in su, e gruppi vocali), di un conduttore, Francesco Facchinetti, e di tre giudici supremi - la superdiscografica Mara Maionchi, la regina della Tv Simona Ventura e l'intellettuale musicista Marco Castoldi detto Morgan - è cresciuto grazie al passaparola sempre di più nel corso della prima edizione, al punto che quest'anno va in onda il lunedì sera per dare fastidio al Grande Fratello.

L'edizione del 2008 si era chiusa con la vittoria degli "Aram Quartet", gruppo plasmato e diretto da Morgan, ma è noto come la vincitrice morale si sia poi rivelata la Ventura, tutor di Giusy Ferreri, che ha scalato le classifiche italiane prima con il singolo "Non ti scordar mai di me" e poi con l'album "Gaetana". Tutto in regola insomma. Un personaggio come Morgan con i suoi pregi (preparazione ed estro) e difetti (snobismo e arroganza) è funzionale al sistema mediatico classico: diverte e scuote ma senza mai sovvertire. Alla fine, la Ventura, regina indiscussa di una certa televisione italiana - quella "di pancia e di cuore" come lei ama spesso ripetere - ha funzionato ancora. La (sua) maniera di fare Tv "di pancia e di cuore" si è dimostrata la vincente.
Quel concept - se pur non nel volto fresco di un ragazzo con il sogno di diventare pop star ma nelle facce stanche di Iva Zanicchi e di Albano - è alla base della ricetta sanremese: un mix di sociale da discount, buoni sentimenti, provocazioni di velluto e simpatia alla "Volemose bene".

Nonostante il buon risultato della prima serata del Festival, è evidente che i consumatori hanno bisogno di novità. Un esempio chiaro del cambiamento di atteggiamento del pubblico televisivo viene proprio da X-Factor. Alla quarta puntata del programma, tra la ragazza albanese da "esibire" proposta da Super Simo - occhioni grandi, vita difficile e voce tipica del patrimonio neomelodico italiano (personaggio perfetto della televisione "old style") - e il milanese strano da "formare" proposto da Morgan - dubbie capacità vocali ma indubbie potenzialità artistiche - , il pubblico ha scelto il secondo. Come a dire, meglio l'imprevedibile estro che il prevedibile polpettone.

A questo punto della gara, l'ex leader dei Bluvertigo, è l'unico ad avere quattro cantanti, il doppio delle sue colleghe. Pur avendo portato avanti scelte difficili nel corso delle puntate (dal ribaltamento di un classico della canzone italiana come "Alba Chiara" alla profanazione di Franco Battiato e Paolo Conte), e nonostante la sua aria carismatica ma decisamente disturbante, il pubblico ha scelto lui. Che tradotto in termini sostanziali significa: qualità, sperimentazione e cultura. Meglio subire le pontificazioni su Beethoven che la retorica sole-cuore-amore, perchè, come ha detto la giovane parrucchiera di un negozio centrale di Milano: "Almeno così imparo qualcosa".

Una scossa per l'industria culturale. Ci eravamo convinti che qualità e televisione fossero un ossimoro, che se le persone accendono lo schermo, preferiscono davvero il rassicurante trash all'impegnato noioso. E invece, l'atteggiamento del pubblico della trasmissione di Raidue all'improvviso dimostra che non è così, che forse Gramsci aveva ragione quando scriveva che nazional-popolare non significa necessariamente seni in vista e drammi personali in prime time, che si può fare una televisione di massa "di qualità". Si possono anche nominare Wittgenstein e Aphex Twin in Tv, l'importante è il "come".

Certo, in una fase così statica del sistema capitalistico, l'industria culturale, in quanto specchio e strumento "spettacolare" del sistema (nell'accezione data da Theodor W. Adorno e Max Horkheimer nella seconda metà del Novecento), è naturalmente ferma. Se il sistema ha interrotto la produzione di bisogni e desideri, così fa l'industria culturale. Come la finanza e l'economia, anche essa deve trovare nuove formule, rigenerare i suoi mezzi e contenuti. Perchè l'inganno è ormai svelato: la società dello spettacolo non è più un concetto per salotti colti, è diventato una consapevolezza di massa. Magari la gente non sa chi è Jean Baudrillard, ma sa che tra la spazzatura televisiva e una nozione appresa in maniera divertente, oggi preferisce la seconda

E poi c'è un ultimo elemento, questa volta di mercato. E'almeno dai tempi di Laura Pausini che Sanremo ha smesso di sfornare fenomeni musicali. E correva l'anno 1993.
X-Factor, complice forse la presenza di un guru dell'industria discografica come Mara Maionchi (scout, tra gli altri, di Gianna Nannini e Tiziano Ferro), alla prima edizione ha tirato fuori Giusy Ferreri: 600mila copie vendute con il primo album "Gaetana" solo nel 2008. Per non parlare dell'edizione inglese del programma che ha partorito una pop star mondiale come Leona Lewis.

Vediamo come andrà quest'anno, c'è bisogno che il successo del programma e di Morgan come simbolo di una Tv diversa si consolidino per diventare reali. Intanto una cosa è sicura: la qualità in Tv si può fare, si tratta solo di trovare una modalità "appealing". Si potrebbe proporre a Pippo Baudo il ciuffo grigio, la matita negli occhi e di imparare a memoria i versi di Rimbaud, ma stavolta (fortunatamente) forse non funzionerà.

Il Sole 24 Ore

e c'è pure il sondaggio!
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
22/02/2009 04:41
OFFLINE
Certamente Morgan dimostra di avere una buona preparazione musicale e una certa competenza, anche se la scelta di ammettere Andrea( il famoso "carogna") mi ha lasciata basita. Come pure alcune esternazioni sul fatto che la tecnica non è così importante, e che stonare non conta. Trovo che siano affermazioni abbastanza superficiali e qualunquiste, ma, chissà perchè, trovano sempre terreno fertile e attecchiscono facilmente. E' sempre stato un mistero per me il fatto che molti non ritengano necessario affrontare un percorso di studi, per quanto riguarda il canto. Sembra che tutti possano salire su un palco e cantare: il talento, la preparazione, lo studio,sono meri optional. Dunque, bene XFactor e bene Morgan, ma qualcosa da rivedere c'è... [SM=g20549]
22/02/2009 08:34
Post: 6.995
Registrato il: 21/11/2005
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Re:
Tatychan, 22/02/2009 4.41:

Certamente Morgan dimostra di avere una buona preparazione musicale e una certa competenza, anche se la scelta di ammettere Andrea( il famoso "carogna") mi ha lasciata basita. Come pure alcune esternazioni sul fatto che la tecnica non è così importante, e che stonare non conta. Trovo che siano affermazioni abbastanza superficiali e qualunquiste, ma, chissà perchè, trovano sempre terreno fertile e attecchiscono facilmente. E' sempre stato un mistero per me il fatto che molti non ritengano necessario affrontare un percorso di studi, per quanto riguarda il canto. Sembra che tutti possano salire su un palco e cantare: il talento, la preparazione, lo studio,sono meri optional. Dunque, bene XFactor e bene Morgan, ma qualcosa da rivedere c'è... [SM=g20549]




e pensare, Taty, che Andrea insieme ai Bastards è il mio preferito, e facendo un giro tra gli amici di mio figlio (15 anni) con il quale guardo X factor, entrambi Andrea e Bastards sono in cima alla loro lista, pure.

Andrea è qualcosa di particolare. E per me è qualcosa di nuovo, rispetto agli esercizi di stile e agli "svirgoli" del spocchioso Daniele (che deve essere di una presunzione insopportabile)...

p.s.: del resto, se consideriamo "Grande" Vasco Rossi, perché non Andrea?
[Modificato da (Ipanema) 22/02/2009 08:35]
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
22/02/2009 23:38
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Amio avviso i Bastards sono una cosa, Andrea un'altra. I primi hanno una loro indentità e qualcosa da dire, inoltre sono vocalmente non paragonabili ad Andrea, che non solo non sa cantare, urla e sbraita, ma è pure pieno di se'. Daniele a me piace, è un vero talento. E' giovane e deve imparare a non strafare, ma ha le qualità.Questa è anche l'opinione dei miei amici musicisti, credo che il bello della musica sia questo, il fatto che ognuno ci trova qualcosa di diverso.E c'è posto per tutti. [SM=g20549]

P.S. Vasco è un mito, non si può proprio paragonare ad Andrea...io Vasco lo seguo dagli inizi, era bravo anche nei momenti di maggior pazzia. [SM=g20548]
24/02/2009 09:49
Post: 2.275
Registrato il: 28/09/2006
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Boh!?
non sono tanto d'accordo su X Factor. E' la solita scimmiottatura americana, produce un sacco di illusi che pensano di svoltare ed è condotta da una delle capette che non lasciano uno spiraglio a nessun altro (la Ventura, insieme alla Hunzicker, e alla Marcuzzi) della tv di regime. Quanto alla voce della Ferreri, non ha nemmeno un grammo di spontaneità ed è totalmente costruita, può piacere e non piacere, per carità. Sanremo è di sicuro una manifestazione piena di schifezze e speculazioni, ma almeno fa parte della tradizione italiana.
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http://digilander.libero.it/giomi.isabella/
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