A Milano è andata bene. La presentazione si è trasformata in un dialogo a più voci su alcuni temi che il mio romanzo affronta: il rapporto tra lettura e scrittura e tra autore e personaggi, la memoria, l'identità, l'abbandono. C'era un clima partecipe e complice, come se fossimo un gruppo di vecchi amici che si è ritrovato dopo un paio di anni di assenza. In effetti, erano due anni che non tornavo alla "Odradek". L'ultima volta vi avevo presentato il mio "Diecimila e cento giorni". Un ringraziamento particolare a Fabio, che ha presentato il libro facendone una disamina intelligente (che ha spaziato dagli anni '70, ai rapporti tra psicologia e narrativa, alla funzione del lettore), animando la presentazione e a Felice e Anna, i gestori della libreria, che sono intervenuti nel dibattito con competenza e autorevolezza. Un saluto a Chiara di F.I.A.E a cui Fabio ha detto, per 8 volte in 30 minuti "ma quanto sei giovane!" :-)
Poi l'aperitivo, un cellulare dimenticato sul tavolo del bar a Fabio (per pochi minuti) e la cena in una pizzaria del centro, mentre la serata estiva s'impadroniva di Milano...
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