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CHE BELLO QUANDO I BIMBI LEGGONO

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2008 17:17
04/06/2008 17:17
Post: 5.860
Registrato il: 21/11/2005
Utente Master
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(ARTICOLO DI WWW.REPUBBLICA.IT)
L'Italia recupera ma è ancora indietro rispetto agli altri Paesi europei L'iniziativa delle Biblioteche di Roma per stimolare alla lettura e alla discussione

Che bello quando i bimbi leggono
così nasce l'amore per il libro
Da Paola Gaglianone, insegnante e creatrice dei primi laboratori di lettura nei licei i suggerimenti a genitori e autori per far avvicinare i giovanissimi alla parola scritta

di SILVANA MAZZOCCHI

CHE bello quando i bambini leggono. Imparano a esercitare la fantasia, a immaginare in piena libertà e a vivere individualmente le emozioni e i saperi che la parola scritta produce e alimenta. Ed è meglio ancora se leggere diventa un impegno di gruppo, perché la competizione collettiva e giocosa stimola il senso di responsabilità e la voglia di fare, valorizza il lavoro di squadra e quello dei singoli. Come nel caso di "Io Pre.mio", sezione ragazzi, l'iniziativa voluta per l'anno scolastico 2007-2008 dalle Biblioteche di Roma, con l'appoggio dell'Assessorato alle politiche culturali del Comune della Capitale. E che, giunto alla terza edizione, ha coinvolto 18 biblioteche, 32 scuole romane elementari e medie e mille ragazzini tra gli 8 e i 13 anni, che hanno letto i libri in gara e ne hanno discusso tutti insieme all'interno di veri e propri circoli trasformati in altrettanti laboratori di analisi e di creatività.

Sei i titoli finalisti e tre quelli premiati martedì 3 giugno: Le cinque zie perdute di Harriet Bean, edito da Salani e scritto da Alexander Mc Call Smith per i bambini tra gli 8 e i 10 anni. E Il commerciante di bottoni, di Erika Silvestri, pubblicato da Fabbri e dedicato ai ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. Un libro, nato dall'incontro dell'autrice con Pietro Terracina, che riesce, attraverso un ritratto umano, a raccontare il tempo terribile di Auschwitz. Premiato infine per Radio Gulp, che da quest'anno ha collaborato all'iniziativa, Tobia, un millimentro e mezzo di coraggio, scritto da Timothée de Fombelle, ed edito da San Paolo.

L'ideatrice di "Io Pre.mio" è Paola Gaglianone, consigliere delle Bibilioteche di Roma e presidente della Giuria.

"Io Pre.mio" nasce per incentivare la lettura nelle scuole. Oggi, i bambini e i ragazzi leggono più o meno di ieri?
"La situazione è diversa a seconda delle fasce d'età. Sicuramente i bambini dai 3 ai 10 anni leggono più di ieri perché genitori e maestri sono più sensibili. E' un trend europeo che coinvolge anche l'Italia, dovuto a una serie di fattori convergenti: crescita delle biblioteche sul territorio, iniziative diffuse di promozione della lettura, grandi manifestazioni editoriali, maggiore formazione degli insegnanti e dei genitori. L'Italia in questo campo ha recuperato negli ultimi dieci anni un forte ritardo rispetto agli altri paesi, ma è ancora indietro rispetto agli standard europei. La situazione si fa invece allarmante per la fascia d'età 10-15 anni; i lettori adolescenti sono cresciuti di numero, ma è diminuito il numero di libri che leggono in un anno. Sicuramente televisione e computer sono in grande competizione con il libro e l'intervento di genitori e maestri è meno incisivo nell'età dell'adolescenza. Questa preoccupante tendenza si può frenare solo con una più attenta politica di sviluppo di biblioteche scolastiche e comunali, serie campagne pubblicitarie a favore del libro e della lettura, investimenti in iniziative stabili di promozione della lettura rivolte agli adolescenti. Per questo con 'Io Pre.mio' abbiamo voluto creare una struttura stabile di coordinamento tra biblioteche e scuole fondata sui circoli di lettura in cui i ragazzi possano condividere l'emozione provata nella lettura".

Lei ha una grande esperienza di libri per ragazzi. Qualche consiglio agli autori?
"Credo che a rendere un libro coinvolgente siano: il potersi riconoscere nelle emozioni dei protagonisti, un linguaggio incisivo, un ritmo serrato. Qualunque sia il genere di un libro, avventuroso, realistico, fantastico i protagonisti debbono provare sentimenti che i ragazzi possono comprendere e in cui possono riversare le proprie paure, desideri, gioie, dolori. Uno scrittore deve avere uno sguardo incantato sul mondo e nello stesso tempo sapere che quello sguardo è una risorsa da difendere. Deve essere un adulto che non ha perso la voglia di cambiare la realtà che lo circonda. E' necessario raccontare senza inutili lentezze, andando al centro dell'azione, con un linguaggio comprensibile a tutti. Oggi più che mai uno scrittore per ragazzi deve scrivere evitando spiegazioni e creando storie che siano molto 'visive'. Questo non vuol dire appiattirsi su modelli di narrazione cinematografica, ma accoglierne alcuni elementi che sono positivi anche per la narrativa. Per esempio la forza dei dialoghi. In un buon dialogo si possono trasmettere significati importanti della storia in modo immediato".

Molti genitori vorrebbero che i figli leggessero di più. Come non sbagliare?
"L'abitudine alla lettura si crea dalla primissima infanzia, dai primi mesi di vita con l'abituare il bambino da una parte a maneggiare l'oggetto libro (i libri da bagnetto, i libri di stoffa...). Dall'altra, abituandolo all'affabulazione. Una mamma o un papà che cantano una ninna nanna, spiegano al bambino alcuni aspetti del mondo che lo circonda, sono genitori narratori che abituano il bambino all'ascolto e alla esplorazione della realtà con l'immaginazione. La lettura è fatta di attenzione alle emozioni e tutto quello che si fa per stimolare il bambino a fermare la sua attenzione su ciò che lo colpisce è un fondamento importante perché diventi un buon lettore. Oltre agli interventi indiretti della primissima infanzia, ci sono poi interventi diretti di lettura da favorire comprando libri adatti, semplici, attraenti e creando uno spazio giornaliero dedicato a leggere insieme. La lettura non può mai essere imposta né censurata. Bisogna creare un ambiente che porti al libro in maniera naturale, crendo l'abitudine ad inserirlo nella quotidianità. Se nell'età dell'adolescenza il ragazzo si allontana dal libro, non bisogna imporglielo, ma cercare di favorire qualsiasi lettura lo interessi e lo tenga concentrato, dal fumetto, ai testi delle canzoni, ai manuali per l'uso".

(4 giugno 2008)
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Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
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