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Autore

Professione editor

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2012 14:38
26/04/2008 16:43
Pillole, erba, ecstasy: c'avemo de tutto. Chiedr
L’editor non violenta – mannaggialazozza! Vuoi vede’ che c’aveva raggione mi’ cognato, quanno che diceva “a te nun te se scopa manco l’operatore ecologgico? – mai un testo inserendo il suo particolare modo di vedere – che d’è? Un pipistrello? – la scrittura e sostituendolo con quello di un autore.
Questo è l’errore tipico dell’editor in erba. – e sai quanti ne conosco in erba, fijetta mia? Ce sta mi’ zio Spartaco in erba dar mattino ala sera, ora legale compresa, nun fa l’editor, è posteggiatore abbusivo, sempre in erba. Puro quanno dorme è in erba, è talmente verde che s’è beccato la corpa d’avecce estinto Pecoraro Scanio.
Si tratta invece di calarsi – e sempre mi’ zio Spartaco! ‘nvedi aho’ sta famoso sta mi’ zio: più calato de lui ne trovi pochi, garantito – nella scrittura di un autore, di diventare una sorta di alter ego – nun se chiama Ego, se chiama Veltroni, Alter Veltroni e al suo alter ego ce fanno tutti er tifo: Alé Manno! In do’ lo manno per, nun lo so ancora – un doppio mai indipendente che però conserva lucidità – bé lucidità proprio nun direbbi, auto-nomìa sì, c’ha l’auto nomìa d’esse er piuù de bborgo – nell’operare – 67 interventi ar Policlinico, chiedi all’infermiera Mimma – sul testo individuando i punti – quarcuno c’è quarcuno so’ o so’ dimenticato, chiedi sempre all’infermiera Mimma – da migliorare.
Non sembra facile, vero? Non lo è, perlomeno all’inizio – pardon: è facile o nun lo è? Nun fa’ come li cinesi, mettice le istruzioni, grazzie.

Ecco perché bisogna imparare a stare dietro le quinte: mi’ socera ce sta da na’vita dietro ae quinte, davanti ce mette er reggipetto – a lavorare nel bordo campo senza invadere mai la partita: MAGGICA MAGGICA FACCE’ SOGNA’ MAGGICA MAGGICA FACCE’SOGNA’ –
Ma si è sempre presenti, eccome: uguale a mi’ cuggino Rocco, lui sta loggato 24 ore su 24, nun se slogga mai, solo na’ vorta quanno che ha voluto saltà er balcone gridando cornuto ar marito de Rosetta, s’è sloggato la caviglia in du’ punti, altri due anche lì.

In un certo senso l’editor è uno Zelig – noi nun je dimo Zelig, je dimo n’antra parola che sarebbe tipo quarche velata considerazzione circa su’ sorella, però va bene puro Zelig, se capisce lo stesso chi è ‘st editor, inzomma – delle parole che di volta in volta sa trovare le più adatte per un tessuto narrativo specifico: nun semo burini, solo cashmir, si nun è cashmir nun sortimo manca de’ casa. Capito bbelli? Guardate un po’ qua l’ er dito? O’ vedete l’ er dito?


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