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LA STAMPA DIIGITALE ON DEMAND

Ultimo Aggiornamento: 16/01/2008 17:27
16/01/2008 17:27
OFFLINE
Una rivoluzione per l'editoria
Sono passati quasi vent'anni dalla prima volta che ho pubblicato un libro e molte cose sono cambiate nello scrivere e nel pubblicare.
In questo post vorrei però limitarmi ad accennare qualcosa a proposito della stampa digitale on demand.

Il grosso problema che avevano un tempo gli editori erano i costi fissi legati alla stmapa di un elevato numero di copie. Questo era un problema strettamente connesso a quello della distribuzione.

Quando il mio Il Colombo Divergente (edito da Liberodiscrivere) uscì nella sua prima edizione fu distribuito nientementeno che nelle librerie FNAC (colossale catena internazionale) e da numerose altre librerie indipendenti, ma questo significò che si poteva trovare il libro in mezzo agli scaffali per qualche giorno dopo la presentazione (fatta nei loro locali) e che il giorno della medesima c'era addirittura un espositore con tutti i miei libri.
Grande, dirà qualcuno. [SM=g20545]
In realtà è poca cosa. Chi volete che vada a cercare in libreria il libro di uno sconosciuto proprio nela prima settimana che è uscito?
Io il mio Colombo divergente continuo a venderlo, copia dopo copia, ancora ora dopo sei anni, ma non ho certo venduto tutte le copie in una settimana!
[SM=g20547]
Inoltre, l'editore, per ovvi motivi di risparmio, aveva stampato un numero ridotto di copie.

Il problema della distribuzione in libreria è che il libro dovrebbe essere presente in, diciamo mille librerie, per cento giorni. E stare in vista, non certo negli scaffali. HP può anche stare in cantina, tanto lo cercano lo stesso, ma i miei libri, se neppure si vedono, chi li prende? Quante copie ci vorrebbero? Almeno 1.000. Diciamo 2.000, dato che la prima copia di ciascuna libreria magari si vende.
Allora si vedrebbero i risultati. Pensate sia possibile? Se avete risposto di sì, evidentemente ho la fortuna di essere letto da Ken Follett. [SM=g1440738] Per noi mortali è pura utopia.
Quale editore è disposto a stampare 2-3.000 copie di uno sconosciuto? Quale libreria lo terrebbe in vetrina per più di una settimana?

Dunque evviva la stampa on demand: chi vuole il libro lo ordina e l'editore lo spedisce. Si risparmia tutti. Il successo è tutt'altro che assicurato, però almeno chi vuole può leggerti.

La stampa digitale on-demand è la più grande rivoluzione per gli autori sconosciuti che vogliono essere pubblicati. [SM=g20545]
L'editore deve solo predisporre il pdf del volume, preparare la copertina e stampare un qualsiasi numero di copie gli vengano richieste, anche nessuna. I costi fissi sono ridottissimi.
Si può allora pubblicare tutto quello che si vuole. Basta un numero minimo di copie per ammortizzare i costi. Se poi l'autore fa tutto il lavoro (editing, ricerca della copertina), la pubblicazione costa davvero poco.
Poi, però, che il libro esista lo sanno solo l'autore e l'editore. [SM=g20551]
Chiunque può acquistarlo, ordinandolo all'editore, ma perché dovrebbe farlo?
Sta qui la differenza tra un editore ed un altro. Tra quello che un poco investe per promuovere il libro, quello che si affida al solo autore, alla sua iniziativa (se non vende pazienza, se vende l'editore guadagna di più) e quello che investe veramente in iniziative e promozione.

Dunque, l'on demand non farà mai di uno "scrivente" uno scrittore, di uno sconosciuto l'autore di un bestseller, però almeno consente all'editore di non chiedergli contributi, all'autore di non spendere ma di vedersi pubblicato.
E' già un primo passo. Meglio che niente.
E poi? E poi c'è la rete. Bisogna fare come faccio io (servirà?): cerco di farmi conoscere in rete. Non è la via per la fama, ma chissà...
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