Scritto da: Marianna 02/03/2007 15.44
Rischio di sembrare tendenziosa (alla luce delle discussioni recenti) ma ti garantisco che non è questo il mio intento.
ti credo sulla parola
Per me però la credibilità la gioca tutta il linguaggio, o se preferisci il registro linguistico che poi contribuisce in larga parte a determinare lo stile.
Do un'importanza eccessiva alla comunicazione, forse, ma spesso mi pare che tutto da lì parta e lì arrivi.
la comunicazione, verbale o non verbale che sia, è importante. Ma per me non fondamentale. Voglio dire, comunicazione per me da un libro è il trasmettere un pensiero, una storia, la veridicità di un personaggio. Attraverso il linguaggio certo, perché di linguaggio è fatto anche un libro, ma soprattutto attraverso uno stile. Ribadisco, anche un non stile, semplice, banale, elementare, accademico. Mi va bene tutto. Purché mi arrivi la storia, mi arrivi l'animo, la sofferenza, la gioia, l'amore di quel personaggio.
Non riesco a leggere Baricco, per esempio. Con me non comunica. E' asettico, anche quando ricco di richiami poetici. Ho provato con Oceano Mare: mi veniva da ridere e per davvero. Non per derisione dell'autore o perché le situazioni mi sembrassero inverosimili, ma perché immaginavo una maschera sui visi dei personaggi e persino di chi aveva scritto.
Credibilità zero.
immagino sia lo stesso che ho provato io leggendo prima La Storia (o Questa Storia? nemmeno mi ricordo bene...) e poi Castelli di rabbia. Ribadisco, lo stile, in alcuni punti mi ha fatto inebriare. Ma troppi cambiamenti di registro, troppi "effetti speciali" me l'hanno fatto detestare alla fine.
Sì, l'esempio della maschera è calzante.
Quando parlo con qualcuno spesso mi ritrovo a non ascoltare la sua voce. Mi incanto a guardare tutto quello che i tecnici chiamerebbero comunicazione non verbale.
no, mi spiace. Io do un'importanza estrema alla voce. E' forse la prima cosa che mi arriva, invece. La comunicazione non verbale, invece io proprio non la noto. E dire che io sono leggibilissima da un punto di vista non verbale...
Quando non ce n'è pur volendo concentrarmi attentamente su quel che dice non mi riesce.
allora con me ti concentreresti. son tutta un gesto, e proprio di quelli da comunicazione non verbale (mi tocco il naso, i capelli, incrocio le braccia a chiusura, l'orecchio, stropiccio gli occhi... ecc)
Da che ho figli mi atterrisce il Conte Ugolino
mi sembra terribilmente più terreno e credibile di quando ne leggevo in epoca scolastica!
non ho citato il Conte Ugolino solo perché dire che mi riconosco in lui, ahimè mi sembrava troppo forte. Ma che sia un personaggio che mi è rimasto dentro e che ancora sento vivo nella testa, sì! E forse hai ragione tu. E' ancor più credibile oggi di allora.
[Modificato da (Ipanema) 02/03/2007 21.48]
[Modificato da (Ipanema) 03/03/2007 10.19]