In primis un libro deve stupirmi. Non importa se facendomi ridere, facendomi venire l'amarezza o facendomi commuovere. Non mi importa molto dello stile né dei contenuti, in fondo (leggo meno di quanto vorrei ma più o meno d tutto), l'essenziale è che le parole che mi scorrono sotto gli occhi siano in grado di darmi qualcosa (che non sia il dsgusto per quel che sto leggendo, ovviamente). Detto questo, per quel che mi riguarda un buon libro (parlo di romanzi, più che di racconti) dovrebbe darmi un quadro completo di qualcosa: un amore, un uomo, una storia, qualcosa che sia completo in sé. Da un romanzo non pretendo di essere stupito né a ogni parola né a ogni pagina, quelle servono per portarmi avanti tra un momento che funiziona e l'altro, un po' come vivere: la differenza che cerco in un romanzo è nella frequenza dei momenti piacevoli (o spiacevoli, insomma ci siamo capiti, degni d'esser vissuti/letti), che però non voglio comunque troppo elevata. Diciamo che in un romanzo cerco dei "ritmi", ritmi che si accordino al mio modo di vedere, percepire ed intendere le cose. E cerco spunti, spunti di riflessione: odio smettere di leggere e riuscire a passare ad altro senza difficoltà, quando chiudo un libro decido se ha funzionato in base a quanto mi da da pensare.
E poi in un romanzo cerco altre mille piccole cose semplici e complicate, come voi credo, che a scriverle non basterebbe...un romanzo.
[Modificato da ciumeo 02/03/2007 16.11]