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Autore

Galeotto fu Redinero - Discussione scherzosa su teatro, sceneggiatura e quant'altro

Ultimo Aggiornamento: 09/02/2007 21:27
17/01/2007 22:51
Post: 1.434
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Re:

Scritto da: egaliga 17/01/2007 19.23
RAMIRO è grottesco, ridicolo, sopra le righe... cioè, gli fai dire cose ma non pare essere messo in ridicolo. Non è un volgare fino in fondo, parla di politically correct... non lo so, è incongruente. Non compiuto come personaggio prima di tutto.
Mi blocco perchè devo scappare.
Spero di tornarci su presto.




Non sarà proprio la non compiutezza a renderlo ancor più "teatralizzabile" (forse perché più "realistico")?

...

???

...

Perché scappi proprio quando cominci a parlare di cose interessanti (per me [SM=g27823] )???????

O' che ti dispiaccia essere d'accordo con me?! [SM=g27818]
(non so scrivere in toscano...e neppure parlare... ma quanto a espressività è l'intonazione che mi sembra più appropriata)
18/01/2007 00:10
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Non sarà proprio la non compiutezza a renderlo ancor più "teatralizzabile" (forse perché più "realistico")?



Non so. Ho una deformazione, o forse un limite. Credo che il personaggio debba essere "logico". E quindi Ramiro, mi sembra in parte illogico. Provo a spiegarmi. Quando si pensa a Otello, per scomodare grandi paragoni e perchè è un personaggio conosciuto da tutti, è un personaggio logico, che agisce secondo una logica condivisa più o meno da tutti gli spettatori. Una logica ferrea, direi, mirata a suscitare (credo) identificazione. Questo per un personaggio drammatico. Credo che la stessa cosa valga per un personaggio comico. Ma con una gestione del tempo diversa. La scrittura comica, e qui perdonatemi lo svagellìo di elucubrazioni personali, per me, deve avere un suo ritmo pittosto serrato. Deve sviare. Deve sorprendere, spiazzare. Far esplodere la risata.
E' una questione di tempi.
Buffo, mi sono accorto che ho scritto che il personaggio deve essere logico, mentre la sua gestione del tempo, dela battuta, deve essere illogico. In effetti, è quello che penso.
Quindi, per tornare a Ramiro (sempre che Fabio ne volesse trarre un personaggio comico e non tragico [SM=g27825]) il suo tono dipinge un personaggio che poi nl proseguo si confonde. Sembra un borgataro ma a volte ha delle locuzioni "nobili". Non si capisce, o meglio, non capisco, che cosa lo faccia agire così. E' uno sofgo qualsiasi o prima è successo qualcosa? Ha visto la DeFilppi alla tv ed è impazzito?

Mi è venuta in mente una cosa: Fabio, perchè non un Ramiro serio? Un personaggio cinico, convinto della sua misoginia, non arrabbiato. Non sono domande quelle che fa, ma risposte quelle che dà.
Non; chi li ha i coglioni, noi o loro? - ma - Loro non hanno i coglioni. Non se li possono permettere.

Boh, sono partito per la tengente, pardon...



O' che ti dispiaccia essere d'accordo con me?!



Sarà che la mia famiglia ha origini abruzzesi (Cansano, Sulmona), e mi pare che da qualche post/parte io abbia visto che vivi da quelle parti...

18/01/2007 00:39
Post: 1.435
Registrato il: 22/11/2005
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Re:

Scritto da: egaliga 18/01/2007 0.10

Non sarà proprio la non compiutezza a renderlo ancor più "teatralizzabile" (forse perché più "realistico")?



Non so. Ho una deformazione, o forse un limite. Credo che il personaggio debba essere "logico". E quindi Ramiro, mi sembra in parte illogico. Provo a spiegarmi. Quando si pensa a Otello, per scomodare grandi paragoni e perchè è un personaggio conosciuto da tutti, è un personaggio logico, che agisce secondo una logica condivisa più o meno da tutti gli spettatori. Una logica ferrea, direi, mirata a suscitare (credo) identificazione. Questo per un personaggio drammatico. Credo che la stessa cosa valga per un personaggio comico. Ma con una gestione del tempo diversa. La scrittura comica, e qui perdonatemi lo svagellìo di elucubrazioni personali, per me, deve avere un suo ritmo pittosto serrato. Deve sviare. Deve sorprendere, spiazzare. Far esplodere la risata.
E' una questione di tempi.
Buffo, mi sono accorto che ho scritto che il personaggio deve essere logico, mentre la sua gestione del tempo, dela battuta, deve essere illogico. In effetti, è quello che penso.
Quindi, per tornare a Ramiro (sempre che Fabio ne volesse trarre un personaggio comico e non tragico [SM=g27825]) il suo tono dipinge un personaggio che poi nl proseguo si confonde. Sembra un borgataro ma a volte ha delle locuzioni "nobili". Non si capisce, o meglio, non capisco, che cosa lo faccia agire così. E' uno sofgo qualsiasi o prima è successo qualcosa? Ha visto la DeFilppi alla tv ed è impazzito?

Mi è venuta in mente una cosa: Fabio, perchè non un Ramiro serio? Un personaggio cinico, convinto della sua misoginia, non arrabbiato. Non sono domande quelle che fa, ma risposte quelle che dà.
Non; chi li ha i coglioni, noi o loro? - ma - Loro non hanno i coglioni. Non se li possono permettere.

Boh, sono partito per la tengente, pardon...



O' che ti dispiaccia essere d'accordo con me?!



Sarà che la mia famiglia ha origini abruzzesi (Cansano, Sulmona), e mi pare che da qualche post/parte io abbia visto che vivi da quelle parti...




Ohoooo...abruzzesi origini?
Ecco donde deriva tua cotanta gentilezza d'animo e forza di spirito!!! [SM=g27828]

Vivo a L'Aquila, sì da "quelle parti", ma ho origini collinari...tanto perché gli aquilani mi diconoche "tanto io sono della costa!" [SM=g27828] [SM=g27828]

Non ho la tua stessa esperienza teatrale né tanto meno competenza, però, mi sono trovata in sintonia con l'idea drammaturgica del "conflitto irrisolto" di Alfio Petrini con cui ho fatto un corso di drammaturgia.
Il non risolto spesso parte proprio dai personaggi (o almeno questo è quel che mi è sembrato di capire della concezione di Petrini).
Non so se sia più facile immedesimarsi con un personaggio "definito" e coerente, piuttosto con un personaggio che nella sua incompiutezza prima o poi offre un appiglio di feeling anche con gli è apparentemente distante.
E questa è una mia "deformazione": l'incoerenza è la massima espressione dell'umanità.
Da un personaggio compiuto si finisce con l'aspettarsi quasi necessariamente il congruo epilogo, ancor prima che la storia finisca. Otello non poteva che fare quel che ha fatto, lo stesso dicasi per Amleto (la cui follia è di una coerenza da manuale...psicanalitico).

Ma, da regista, come ti "metti" quando il lavoro in scena ti offre una prospettiva possibile ma non prevista sul testo?

18/01/2007 01:46
OFFLINE

Ma, da regista, come ti "metti" quando il lavoro in scena ti offre una prospettiva possibile ma non prevista sul testo?



Ovviamente stravolgo e piego alle mie necessità [SM=g27828]
Scherzo. E' naturale che quando scegli un testo lo fai perchè c'è ua affinità, senti che può dire qualcosa, senti che "ti dice" qualcosa. Quindi cerchi di fargli esprimere quello. L'esempio che mi viene in mente è, per me, aver messo in scena il re muore di ionesco perchè rappresenta una visione del mondo che condivido, che mi ha emozionato, o che cmq ho rivisto in alcune mie idee. Non so se Ionesco, ad esempio, voleva parlare della morte, o della morte dell'uomo moderno, o chissà cosa. Io l'ho trovata una metafora molto potente ed ho cercato di dargli quel taglio.
Ecco, parliamo di teatro dell'assurdo, quindi conflitti irrisolti e "anarchici" ce ne sono a iosa. Però hanno un loro senso all'interno del tipo di sperimentazione... intendi; non me ne frega niente che il personaggio, per capirsi, sia bell'e fatto, perfettino con la sua logica robotica. Non è quest il punto. Può e deve avere i suoi "buchi". Però lo voglio plausibile.
Il teatro, ma tutta la narrativa, credo, si basano sulla causalità. Per quanto questo sia un attentato alla "sacra libertà" dell'ispirazione, dell'artista e di tutto quello che vuoi, la causalità regge i nostri racconti, i nostri personaggi, le nostre barzellette, persino i nostri pensieri. E' una modalità strutturale del pensiero. Una forma di logica.

Ora, di personaggi illogici se ne contano, ma alla fine non ti devi alzare mai dalla poltrona a chiederti "ma perchè ha fatto questo? che voleva dire?". Non deve succedere perchè altrimenti è mancata la comunicazione fra te e chi ti guarda, su questo penso siamo d'accordo. In questo senso il personaggio deve essere compiuto.
Poi, non è che io voglia sapere quando sia nato Otello e se alle elementari la maestra lo picchiava sulle nocche. Quelli sono flash personali che devono farsi gli attori. Devono costruire un background e io sono lì ad aiutarli. Quindi il "margine d'indeterminazione" esiste. Ma non può esistere nel testo.

Ultima precisazione: con questo non intendo che il testo sia univoco, come interpretazioni, perchè dello stesso testo si possono dare interpretazioni molteplici, anche molto distanti (intendo come attore) è solo che qualsiasi interpretazione si dia, essa è guidata al suo interno da una logica.

poi sono chiorbone (come dicono qui a Lucca) come un abruzzese..

Insomma, se poi mi stuzzichi sul teatro io divento logorroico... [SM=g27829]
18/01/2007 08:37
Post: 1.437
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Re:

Scritto da: egaliga 18/01/2007 1.46

Insomma, se poi mi stuzzichi sul teatro io divento logorroico... [SM=g27829]



E ti stuzzicherò ancora, non temere [SM=g27828]
magari su apposito thread, e con maggior calma.
Per il momento: grazie e buon viaggio!

riprenderemo il discorso al tuo ritorno. Byeeee!!!!!
18/01/2007 10:30
Post: 907
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La piantate di parlare tra di voi nel mio spazio! [SM=g27823]
Scherzo, ovviamente.
Ega, fai delle osservazioni molto interessanti.
La più interessante, sulla quale voglio riflettere con attenzione è quella che scrivo in modo 'naturalmente' teatrale quando scrivo narrativa, e invece non ho questa capacità quando scrivo teatro.
Questo è interessante. Devo capire perchè. Ci deve essere qualcosa che mi blocca. Ci devo pensare...
http://fabiomusati.blogspot.com/
18/01/2007 11:19
Post: 1.439
Registrato il: 22/11/2005
Utente Veteran
OFFLINE
Goditi il mio silenzio per i prossimi quattro girni, Fabio [SM=g27824]

hai ragione...ultimamente invado i tuoi spazi, con la complicità di Emiliano... chiedo umilmente perdono [SM=g27818]

Cia'
21/01/2007 11:50
OFFLINE
Fabio, ovviamente tieni presente la assoluta soggettività delle mie affemrazioni, filtrate anche da una certa dose di "deformazione professionale", nel senso che alla fine vedo tutto (o quasi) "sulla scena". Con questo, le tue cose che ho letto sono ricche di immagini, nitidie e chiare, quindi lo apprezzo, mi sembrano sempre "filmabili" o "teatrali". (per ora [SM=g27827]:).

E' un po' come il primo post che ti lasciai (se non ricordo male). Credo di apprezzare molto la tua spontaneità, e quindi le tue "prime" stesure. Il lavoro di cesello non è sempre una garanzia di miglioramento. E lo stesso mi pare di poter dire per il teatro, per la "tua" drammaturgia. Il che apre un discorso interessante, per me.

Studiare determinate modalità o tecniche può essere castrante in termini di creatività? (è un cane che si morde un pò la coda, e forse una domanda inutile... bah, prendetela come una provocazione...)
09/02/2007 18:51
OFFLINE
Fabio, abbiate pazienza, io sto cercando di postare a mezzo fiae@yahoogroups.com il trattamento, la sceneggiatura, etc. per il famoso discorso su Redinero, ma non credo vi sia mai arrivato alcunchè. Ci sono degli evidenti problemi. Posso mandarti il tutto alla tua mail, se me la scrivi perfavore a emiliano@neuts.com, poi magari per gentilezza metti tutto sulla mailing list di fiae ed io intanto cerco di capire come risolvere il problema con il mio account?
09/02/2007 19:48
Post: 3.008
Registrato il: 21/11/2005
Utente Master
OFFLINE
Re:

Scritto da: egaliga 09/02/2007 18.51
Fabio, abbiate pazienza, io sto cercando di postare a mezzo fiae@yahoogroups.com il trattamento, la sceneggiatura, etc. per il famoso discorso su Redinero, ma non credo vi sia mai arrivato alcunchè. Ci sono degli evidenti problemi. Posso mandarti il tutto alla tua mail, se me la scrivi perfavore a emiliano@neuts.com, poi magari per gentilezza metti tutto sulla mailing list di fiae ed io intanto cerco di capire come risolvere il problema con il mio account?



emiliano, ti ho inviato un invito per il blog e ho re-inviato un invito alla ml di yahoo su questo account. chissà... se ti re-iscrivi forse tutto torna a funzionare...
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
09/02/2007 19:49
Post: 3.009
Registrato il: 21/11/2005
Utente Master
OFFLINE
mi permettete di "dividere" questo thread in due, togliendo e spostando gli ultimi interventi sul teatro ma che esulano dal commento a Redinero in altro thread e sezione?
_________________________________
Ginger Rogers eseguiva tutti i passi di Fred Astaire, ma all'indietro e sui tacchi a spillo.
Remember, Ginger Rogers did everything Fred Astaire did, but she did it backwards and on high heels
(Faith Whittlesey)
09/02/2007 21:08
Post: 1.545
Registrato il: 22/11/2005
Utente Veteran
OFFLINE
Re:

Scritto da: (Ipanema) 09/02/2007 19.49
mi permettete di "dividere" questo thread in due, togliendo e spostando gli ultimi interventi sul teatro ma che esulano dal commento a Redinero in altro thread e sezione?



Per me va benissimo.
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