Sto seguendo un ciclo su kaurismaki alla Cineteca di Milano.
Questi film del 99 è sorprendente: girato in bianco nero, muto, con solo il continuo e bellissimo commento musicale e qualche fotogramma nero con le battute dei personaggi (pochissime). E' tutto gicato sulle espressioni dei 3 personaggi principali, su elementi macroscpici e iperreali (una chiave inglese lunga un metro, l'esagerata zoppia dell'enorme contadini Juha, l'accetta con cui uccide il cattivo uomo di città che gli porta via la moglie per farla prostituire, la morte di Juha in una discarica...) Un film espressionista, lo definerei, bello nella sua categorica definizione di sentimenti e di contrasto tra bene e male, tanto categorica e iperreale da risultare comica. Il quarto personaggio del film è la musica, sempre presente e a tratti ossessiva, suonata da una sgangherata banda di folk-rock finlandese, con echi e citazioni di altre musiche da film, brani di classica, e canzonette varie.
La grigia ambientazione anni 40 (o qualcosa del genere) fa da sfondo a questa storia melodrammatica, raccontata con tanti primi piani sui volti dei personaggi e sui dettagli macroscopici (un po' alla Hitchcock) come il sangue che esce a fiotti dai buchi della camicia di Juha prodotti dai colpi di pistola del rivale.
http://fabiomusati.blogspot.com/