Uno spazio libero, autonomo, gratuito, autogestito, indipendente da sponsor di qualunque tipo,
che abbia come finalità la collaborazione e l’aiuto reciproco tra autori esordienti.
Uno spazio accessibile anche a lettori che vogliano commentare criticamentegli scritti degli autori.
Un gruppo di lettura critica, un laboratorio di scrittura autogestito.
U
n angolo libero per scambiarsi informazioni, consigli, link, bandi di concorso,
recensioni inerenti la scrittura, la poesia, ma non solo.
Tutti i partecipanti sono gestori, responsabili dei propri scritti, 
Nessun capo, nessun condottiero.
Un posto dove stare principalmente insieme.
Senza clamori ma in pacata armonia


ATTENZIONE: QUESTO FORUM NON ACCETTA PIU' NUOVE RICHIESTE DI ISCRIZIONE FINO A DATA DA DESTINARSI.


PER ISCRIVERSI BISOGNA RICORDARE CHE:

L'accesso al forum non è automatico ma su richiesta.
Leggere attentamente le regole e la mission di questo forum  indicate a questo link.
Dopo essersi registrati su FFZ e aver letto quanto richiesto, si può chiedete l'iscrizione al forum
cliccando su "unisciti" link a destra in alto.
IMPORTANTE:
lasciare sempre un breve messaggio in area "Benvenuti"
sezione "Mi presento" indicando le ragioni che inducono a richiedere l'iscrizione al forum. 
Non saranno accettate richieste di iscrizione senza la presentazione in area "Mi presento"
Qualunque richiesta senza presentazione sul forum sarà automaticamente respinta
 

Questo forum è un gruppo di lettura e di scrittura autogestito.
Gli amministratori  si riserveranno di accettare o rifiutare la domanda di iscrizione.
  

RIEPILOGO:
1. MISSION DEL FORUM: Leggere attentamente chi siamo e la nostra mission, per capire se è il forum che fa per voi:
CLICCA QUI
2. PRESENTAZIONE SU "MI PRESENTO"
CLICCANDO SU QUESTO LINK: e scrivendo breve presentazione di se stessi e ragioni per cui si richiede l'iscrizione al forum;
3. UNISCITI
CLICCANDO SU QUESTO LINK:
4. INTERAGIRE in attesa di approvazione della richiesta, nelle aree pubbliche del forum.
5. REGOLE E DIRITTI DEI FORUMISTI:
CLICCA QUI (tenendo presente che sono abbondantemente più numerosi i diritti che i doveri).


 
Vota | Stampa | Notifica email    
Autore

DEL TEATRO NOVO

Ultimo Aggiornamento: 03/01/2007 15:27
31/12/2006 10:33
Post: 1.323
Registrato il: 22/11/2005
Utente Veteran
OFFLINE
Re:

Scritto da: egaliga 30/12/2006 16.57

Io credo che il problema nel teatro sia leggermente diverso dal problema editoriale. o forse è solo che conosco un po' di più il problema del teatro.
Il teatro, semplicemente, è lontano dalla gente. Non la rappresenta perchè è vissuto frequentemente (non sempre, ma cmq spesso) come "cultura alta", impomatata. Lontano dalle sue radici, origini. Quando ammiro il teatro elisabettiano è non solo nei suoi aspetti "tecnici" (assenza di impianti scenografici, palco seminudo, drammaturgia condivisa, etc) ma anche nella sua grande partecipazione popolare (direi popolana).


Cinema e tv sono troppo differenti dal teatro nelle modalità espressive: infatti guidano lo sguardo dello spettatore mentre il teatro lo coinvolge con una esperienza percettiva totale, con un rapporto "diretto" e non mediato dell'esperienza.
Però per molti (dal 1950 in poi) cinema e TV hanno assunto la funzione del teatro nel raccontare la quotidianità. Perchè devo andare a teatro se posso averne la "visione" comodamente seduto a casa mia?
Credo che a questo assalto molti teatranti si siano rifugiati nella tradizione, altri nella sperimentazione, e per un verso o per l'altro si è perso il contatto con la gente, impregnando di intellualismo il teatro. Il teatro ha sempre parlato al popolo, il distacco dalla gente è estremamente pericoloso.
Ora il teatro (il mercato del teatro, intendo) vive di spesso di contributi statali (forse in misura del 40%), sopratutto alla lirica (e anche qui ci sarebbe da discutere...). Funzionano (a livello commerciale) poche cose: qualche musical, qualche classico - uno Shakespeare qui, Pirandello lì -, preferibilmente con un "volto televisivo" come protagonista, i comici. Ed, incredibile a dirsi, funzionano i cantastorie come Marco Paolini, Ascanio Celestini. Attori che hanno ripreso a parlare alla gente, in spettacoli dove, soli sul palco, non fanno altro che narrare, in maniera universalmente intellegibile, storie.


E hai ragione. Ma cosa vuole? Vuole pagare poco? Vuole capire quello che vede? Vuole essere coinvolta? Vuole vedere storie al tempo presente? Si vuole solo divertire? Entertainment, come dicono negli USA? O vuole pensare? Vuole il divo che ha visto al cinema?

Mi sono fatto anche io prendere la mano... [SM=g27821]



Sono d'accordo con te.

A quanto hai già detto tu, aggiungo una considerazione "cattivissima", e non lo faccio né per provocare, né perché mi diverta farlo, ma perché è quello che nel mio piccolissimo ho avuto modo di constatare (quindi non è una verità oggettiva, ma solo una mia impressione): il teatro ha perso i suoi connotati. E', in molti casi, un gran marasma di roba buona e pessima insieme, dove non sempre le risorse sono "giustamente" distribuite.
Ci sono in giro produzioni ricche che portano in scena spettacoli "inutili", finendo nei cartelloni dei teatri stabili e facendo stagione; ci sono poi produzioni piccole e spessissimo squattrinate, che non riescono a trovare piazze per far conoscere i loro spettacoli.

Non c'è più una vera gestione del teatro in senso culturale, e la gente è stufa di essere presa in giro.
Può essere che, come si tende a pensare, sia sempre meno la gente interessata alla cultura, ma è altrettanto vero che, chi lo è si ritrova spesso deluso.
Quando mi prendono i momenti "buoni", penso che la tenacia di chi crede in quel che fa alla fine pagherà, sempre e comunque; quando sono in versione più realistica e concreta, penso invece che a questa situazione non ci sia soluzione.
Ma io non ho mai pensato al teatro come un settore "lavorativo", quel (poco) che ho fatto, l'ho fatto sempre e unicamente perché mi piaceva farlo, senza tirarci fuori mai nulla in termini di guadagno, ma in termini di soddisfazione e piacere sì.

Il teatro deve tornare alla gente, sono pienamente d'accordo, e uno dei sistemi, secondo me, è quello di portare il teatro altrove, fuori dai teatri. Il teatro non è un luogo, e ha, nella mia concezione di teatro, la vocazione di nascere tra/da la gente.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
NUOVA DISCUSSIONE
 | 
RISPONDI
Cerca nel forum




 Clicca qui per iscriverti a fiae
Clicca qui per iscriverti
alla mailing list del forum
(solo per gli iscritti al forum FFZ)
 


Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 18:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com