La locandina
Trama
Yeo-jin è una ragazina che vive felicemente con il padre. La sua migliore amica Jae-young si prostituisce mentre Yeo-jin la aiuta nel trattare con la clientela e nel mettere da parte gli incassi per il viaggio che desiderano fare insieme in Europa. Un giorno, mentre Jae-young è in un motel con un cliente, Yeo-jin è di guardia per avvistare i poliziotti che cercano le prostitute minorenni. Ad un certo punto si distrae e non nota degli agenti che entrano nel motel. Subito prima di essere presa dalla polizia, Jae-young salta da una finestra precipitando al suolo.
Il film, secondo me, inizia esattamente là dove la trama riportata su kataweb cinema finisce.
Ma è pur vero che non sarebbe affatto semplice tradurre il resto in "trama".
Adoro Kim Ki-Duk. La sua capacità di mettere al microscopio sensazioni ed emozioni e farle vivere. Tutto si muove su una sorta di linea surreale. Ma non è surrealtà, è solo amplificazione delle "piccole" cose. E' piuttosto una sorta di sub-realismo.
I personaggi e le azioni dei film di Kim Ki-Duk sono sempre astratti dai contesti. E' come se si assistesse a una zoomata profonda. Perde d'importanza cercare congruità e coerenza con la realtà, pur sentendo dentro, che quello di cui si parla è terribilmente reale e concreto.
Ne La Samaritana le delimitazioni di "giusto/sbagliato" sfumano in maniera stupenda e ci si ritrova in un mondo interiore nel quale i comuni parametri non funzionerebbero per nulla. Tocca dare fiducia al pensiero e ai sentimenti per assistere a un viaggio di cui non è importante sapere la fine.